Il “piano editoriale” è un concetto nato nel mondo dell’editoria per indicare la programmazione delle nuove uscite di libri, riviste e periodici. Al giorno d’oggi, il piano editoriale abbraccia anche il mondo del marketing, dove è diventato un importante strumento a disposizione di imprenditori e marketer che investono sull’inbound marketing, ovvero la strategia basata sulla produzione di contenuti interessanti per attirare clienti. Vediamo allora cos'è esattamente un piano editoriale, cosa lo caratterizza e come crearne uno efficace a seconda del canale di comunicazione prescelto dal brand.
Cos’è un piano editoriale
Nel marketing, il piano editoriale è una strategia essenziale che prevede la pianificazione dettagliata dei contenuti da pubblicare utilizzando strumenti digitali per gestire la comunicazione aziendale in vari ambiti, dall’editoria ai blog, dai social network alle newsletter. La strutturazione e la pianificazione dei contenuti avvengono tramite sistemi informatici. Questi strumenti possono variare da semplici fogli di calcolo ad applicazioni specifiche come Trello. Grazie a questi tool, tutto il team di content marketing, dal web content manager ai copywriter e ai videomaker, può mantenere il controllo su tutti i canali di comunicazione.
È chiaro, quindi, che il piano editoriale è una colonna portante della strategia di marketing basata sui contenuti, perché ne consente la produzione e la distribuzione mirata e agevola la conoscenza del proprio pubblico e il monitoraggio dei risultati.
Proprio per questo motivo quando si parla di piano editoriale spesso si intende il documento stesso che organizza l’intero sistema di produzione dei contenuti, ovvero il calendario editoriale.
Piano editoriale, calendario editoriale e linea editoriale
Al giorno d’oggi, questi tre concetti sono spesso utilizzati in modo quasi indifferente dai marketer, ma è importante prendere spunto dal mondo editoriale (da cui provengono) per ricordare che si tratta in realtà di nozioni complementari ma differenti.
Quando parliamo di piano editoriale ci riferiamo non tanto o non solo a un documento, ma a un intero processo: un metodo di ideazione, produzione e pubblicazione dei contenuti che sia strutturato e olistico, che prenda in considerazione gli obiettivi aziendali di breve/medio/lungo periodo, le esigenze degli utenti e le interazioni tra le diverse piattaforme su cui è presente un brand con la sua comunicazione.
A partire da questo processo si crea il calendario editoriale, che è invece il documento di sintesi, solitamente suddiviso per piattaforma, in cui i contenuti prendono forma e vengono pubblicati (in modalità manuale o automatizzata, a seconda dello strumento adoperato).
Nella prassi, i due concetti diventano spesso sinonimi e ci si riferisce al primo intendendo il secondo o viceversa. Con alcuni strumenti come Trello, possono anche effettivamente convivere nello stesso luogo virtuale, ma è importante avere chiara questa distinzione.
Se da un lato il piano editoriale contiene le informazioni di massima sui contenuti da condividere, il loro ordine cronologico ed eventuali altre informazioni strategiche di alto livello, è nel calendario editoriale che questi contenuti ci concretizzano con orari e giorni di pubblicazione assegnati, copy definiti, immagini, video, e così via.
La linea editoriale, infine, è la linfa che alimenta tutto il processo. Si tratta dell’insieme di regole generali di comunicazione e parametri propri del brand; è la base di partenza per la creazione di contenuti coerenti e distintivi e la si utilizza molto meno nel marketing di quanto non si faccia in editoria.
È praticamente l'insieme di tone of voice, tipologia di contenuti accettati, valori promossi e caratteristiche distintive che inquadrano tutti i contenuti pubblicati.
A cosa serve il piano editoriale
Ma quali sono gli obiettivi di un piano editoriale? A cosa serve?
Per comprendere a fondo l’utilità del piano editoriale e cosa ci consente di ottenere, è importante conoscere quali sono gli obiettivi dell’inbound marketing.
L’inbound marketing è la strategia che consente di attirare l’attenzione del pubblico attraverso la condivisione di contenuti di valore.
Per questo tipo di strategia l’elemento che si pone al centro dell’intero ecosistema aziendale è il visitatore, il potenziale cliente e la sua conversione a cliente soddisfatto.
L’obiettivo finale è che la soddisfazione del cliente sia tale da farlo diventare promotore del proprio brand.
Se hai un ecommerce, il tuo obiettivo sarà aumentare il tasso di conversione, ovvero il passaggio da visitatori a clienti. A tal fine, sarà necessario produrre costantemente contenuti di qualità che attraggano la loro attenzione. Se ci riuscirai, avrai una fetta di pubblico già potenzialmente interessata al prodotto o al servizio da te offerto. Questo pubblico dovrà essere convertito in un cliente soddisfatto e quindi fidelizzato attraverso la produzione di altri contenuti, pensati per chi si trova in un punto diverso del funnel di conversione.
L’inbound marketing punta quindi alla creazione di contenuti interessanti e di valore per attirare l’attenzione della clientela senza essere invasivi come può esserlo l’outbound marketing (pubblicità, cold calling, inserzioni, ecc).
È proprio qui che entra in gioco il piano editoriale. Per ideare contenuti di valore è indispensabile avere una strategia inclusiva che tenga conto non solo degli obiettivi aziendali, ma anche dei contenuti pubblicati dai concorrenti nel proprio settore, e che faccia sempre riferimento agli interessi del pubblico di destinazione e alle caratteristiche del canale di comunicazione utilizzato.
La realizzazione di contenuti di valore passa inevitabilmente per un piano editoriale, su qualsiasi canale.
Caratteristiche del piano editoriale social
Un piano editoriale efficace deve tenere conto del tipo di piattaforma alla quale è destinato e delle sue caratteristiche. Ogni social network è caratterizzato da pubblico, tipologie di contenuti e modalità di comunicazione specifici, così come lo sono le newsletter per gli iscritti alla mailing list o gli articoli da pubblicare su un blog.
Per garantire la coerenza del messaggio, del tone of voice e dei contenuti, e per avere una pianificazione strategica e non casuale dei contenuti, il piano editoriale social deve tenere in considerazione tutti gli aspetti che illustriamo di seguito.
Piano editoriale social e tono del messaggio
Il tone of voice, come abbiamo già detto, è parte integrante della linea editoriale di un brand e dovrebbe essere coerente su tutti i canali di comunicazione utilizzati.
È anche vero che a seconda della piattaforma ci sono alcune caratteristiche fondamentali che cambiano, come l’età dell’utenza, la motivazione per cui la si frequenta, ecc. Di conseguenza, è buona idea adattare un po’ i messaggi che indirizzi ai tuoi follower, scegliendo un tono più o meno formale a seconda del canale utilizzato.
Prendiamo ad esempio i vari social network:
- Le statistiche Facebook parlano di un 50% di utenti con un’età compresa tra i 35 e i 55 anni.
- Il popolo di Instagram invece è più giovane: più del 50% ha meno di 35 anni.
Abbiamo poi le statistiche di TikTok, che parlano di un 66% di utenti con meno di 30 anni.
È chiaro quindi che il tono di voce dovrà cambiare leggermente in base al social network in questione. Avere un piano editoriale specifico per ciascun canale permetterà di tenere sempre sotto controllo la comunicazione del brand e fare in modo che sia coerente ma anche in linea con le aspettative degli utenti della piattaforma.
La tipologia di contenuto del piano editoriale social
Ogni piattaforma predilige una tipologia di contenuto, visiva o testuale. Ritornando all’esempio di Instagram, è chiaro che su questo social le immagini la fanno da padrone: ogni giorno si pubblicano oltre 95 milioni di foto su IG, una quantità decisamente maggiore rispetto ad esempio a Facebook o ai contenuti di una newsletter, che hanno solitamente una maggiore quantità di testo.
Un piano editoriale social per ciascuna piattaforma terrà conto di queste differenze, magari declinando lo stesso contenuto in modalità diverse ma pur sempre coerenti.
Piano editoriale social e lunghezza dei testi
Anche la lunghezza del messaggio va calibrata sulla base del canale di destinazione. Secondo SproutSocial, la lunghezza ideale di un post Instagram è inferiore a 50 caratteri, per esempio. Non si allontana di molto Facebook, che ha una lunghezza ideale maggiore ma che può sopravvivere anche con il solo testo, a differenza del suo concorrente per il quale è necessario affiancare un’immagine alla caption.
Il fulcro del piano editoriale social: quando pubblicare
Un piano editoriale social deve anche includere una parte di calendario, come abbiamo visto, per coordinare la creazione dei contenuti con la loro pubblicazione. Dovrà tenere conto anche delle date e degli orari migliori per la pubblicazione, che sono diversi per ciascun social network e per ciascun profilo. Esistono diversi studi che indicano quali sono gli orari migliori per pubblicare su TikTok o sugli altri social per raggiungere il più alto numero di follower; al di là degli orari consigliati, è bene analizzare le statistiche offerte dal proprio profilo per identificare quali siano i momenti in cui i contenuti creati riscuotono maggior successo.
Piano editoriale social per creare un profilo omogeneo e riconoscibile
Un piano editoriale social permette quindi di organizzare le pubblicazioni nel tempo e di ottenere qualità e omogeneità nei contenuti, caratteristica fondamentale soprattutto per i social network che fanno leva principalmente sulle immagini. Non a caso, esistono diverse app per Instagram che consentono di creare un feed omogeneo che sia distintivo e specifico.
Fluidità del piano editoriale: contenuti programmabili, real time, ecc.
Precisiamo da subito che stilare un piano editoriale rigido, che si limiti a produrre e pubblicare contenuti, è un’attività controproducente. È molto meglio optare per un piano editoriale fluido che sia in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e, soprattutto, che consenta di aggiustare il tiro dopo aver analizzato i risultati ottenuti.
Non bisogna avere timore di inserire anche contenuti spontanei o di adattare quelli programmati in base all’evolversi degli eventi, soprattutto se si vuole risultare freschi e interessanti con il real time marketing.
Quest’ultima è una strategia di creazione contenuti che si basa su eventi esterni, che si tratti di cronaca o di un altro argomento polarizzante e ben noto. Un ottimo esempio di real time marketing sono i post pubblicati dai brand sui social in relazione alle partite dei mondiali oppure durante Sanremo.
Il piano editoriale ideale dovrebbe essere composto da un buon mix di contenuti, alcuni programmabili con largo anticipo e altri influenzati dagli eventi e dai cambiamenti in atto:
- Contenuti programmabili evergreen: sono quelli basati sulle festività o sulle ricorrenze presenti in un calendario di marketing; questi contenuti possono essere pianificati e programmati anche con molti mesi di anticipo;
- Campagne legate a prodotti/servizi: contenuti promozionali che seguono la stagionalità o comunque le politiche dell'azienda, tipicamente mensili o trimestrali;
- Contenuti di real time marketing o legati a fatti/eventi: in quest'ultimo caso è evidente che la creazione e programmazione potrà essere fatta solo a breve termine, ma nel piano editoriale dovrà comunque trovare posto un placeholder con le caratteristiche del contenuto che verrà creato, perché tutti i membri del team siano allineati.
Come creare un piano editoriale di successo: 3 consapevolezze da cui partire
Abbiamo visto cosa deve contenere un piano editoriale per poter informare correttamente la creazione dei contenuti, ma come decidere quando pubblicare, se preferire immagini o video, se creare approfondimenti con link esterni e con quale tono scrivere?
Come diceva il filosofo inglese Francis Bacon, “La conoscenza è potere”. E soprattutto nel digitale, dove tutto è tracciato e tracciabile, la conoscenza (interna ed esterna) ci conferisce il potere di capire e anticipare gli eventi.
In particolare, ci sono 3 livelli di conoscenza necessari per creare un piano editoriale che funzioni:
1. Conoscere il proprio brand
Il primo passo per avere un buon piano editoriale è conoscere a fondo la propria azienda e quali sono i suoi obiettivi.
Ovviamente parliamo di obiettivi SMART, ovvero specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e che abbiano un limite temporale.
Queste caratteristiche sono essenziali, perché gli obiettivi troppo generici (es. “aumentare le vendite”) difficilmente sono raggiungibili.
Analizzando un esempio concreto e immaginando un ecommerce che vende prodotti di bellezza naturali, si potrebbe dire che un obiettivo SMART è:
- aumentare le vendite dello shampoo solido del 10%;
- entro il prossimo mese;
- selezionando tra i clienti quelli che hanno mostrato maggiore interesse per questo prodotto durante le campagne di promozione.
Per questo scenario, potresti fare una raccolta dati preventiva per capire quale tipo di clientela può essere interessata a questo prodotto, esaminando ad esempio gli Insights dei vari social network o utilizzando dei sondaggi.
Se la clientela potenzialmente interessata appartiene a un pubblico giovane, è chiaro che la scelta vincente sarà quella di promuoverlo utilizzando i social.
Se invece rilevi che la clientela appartiene a una fascia d’età più alta, allora puoi decidere di orientare diversamente la tua campagna promozionale, ricorrendo ad esempio al direct email marketing (DEM).
In questa fase è possibile anche effettuare un’analisi SWOT per prevedere le difficoltà e le minacce, fare leva sui punti di forza e migliorare quelli deboli, sfruttando le opportunità per tempo.
Queste informazioni ti aiuteranno a selezionare i contenuti da includere nel piano editoriale, mettendo più in luce determinati prodotti o modificando la percezione di altri a seconda di quanto emerso.
Lo stesso discorso fatto per la clientela vale anche per i competitor: se la conoscenza è potere, è buona idea gettare un sguardo verso l'esterno e conoscere anche la concorrenza.
2. Conoscere i propri competitor
Una delle strategie per realizzare un buon piano editoriale, oltre a conoscere la propria azienda, è quella di conoscere i propri competitor.
Anche in questo caso tutto passa da un fase di studio e analisi:
- riconoscere i propri competitor, ovvero gli altri prodotti o servizi che rispondono allo stesso bisogno del pubblico e che appartengono alla propria nicchia;
- monitorare le strategie di marketing utilizzate dalla concorrenza;
- individuare le scelte adottate per il social media management;
- riconoscere i punti di forza e i punti di debolezza esistenti.
Non si deve pensare all’azione di monitorare la concorrenza come a un qualcosa di immorale; non si tratta infatti di copiare, ma di vagliare il mercato, apprendendo e migliorandosi.
Scoprire quali contenuti funzionano meglio per i nostri competitor, come e quando, può essere estremamente utile per orientare le scelte del nostro piano editoriale.
Infine, l’ultimo aspetto da monitorare (ma non meno importante) riguarda i propri clienti, sia attuali che potenziali.
3. Conoscere i propri clienti
Il mercato di riferimento è la nicchia ben definita di consumatori a cui un’azienda intende proporre i propri prodotti.
Conoscere questo mercato significa conoscere i propri clienti attuali o potenziali, le loro caratteristiche e le loro abitudini, nonché il modo per raggiungerli e comunicare con loro.
Per conoscere queste informazioni si possono utilizzare vari metodi:
- sistemi di segmentazione interna in base a software di CRM o gestionali;
- informazioni fornite dalle piattaforme social stesse, attraverso gli Insights;
- sondaggi, studi di mercato, ecc.
Qualunque modalità si utilizzi, l'importante è identificare al meglio possibile dove si trovano questi clienti, cosa cercano, di che tipo di contenuti fruiscono e a quali esigenze è possibile rispondere con il proprio brand.
Come creare un piano editoriale social in 6 step
Bene, è arrivato il momento di scoprire come creare fisicamente un piano editoriale in cui far confluire i contenuti selezionati, con un livello diverso di dettaglio e approfondimento a seconda delle specifiche necessità.
Vediamo quali sono gli step operativi per realizzare un piano editoriale che comprenda tutti i canali di comunicazione di un brand.
1. Seleziona i canali di comunicazione
Seleziona i canali di comunicazione per i quali intendi pianificare i tuoi contenuti: Facebook, Instagram, TikTok, Twitter, ma anche articoli di blog, newsletter, ecc. Sulla carta, qualunque canale può trarre beneficio da un piano editoriale se riesci a coordinare bene gli sforzi.
2. Definisci gli strumenti
Definisci lo strumento con cui intendi creare il tuo piano editoriale. Come vedremo a breve, esistono infinite possibilità per riuscirci, dal semplice foglio Excel fino ai software più tecnologici che permettono la pubblicazione automatica dei post.
La scelta dovrà ricadere sullo strumento che si adatta meglio alle tue necessità, tipicamente muovendosi tra due estremi:
- quello che consente il livello di dettaglio massimo sul singolo contenuto (testo, immagine, hashtag, ecc);
- o quello che consente un'ampiezza tale da avere una visione d'insieme di tutti i canali.
3. Definisci la content strategy
Definisci la tua content strategy (obiettivi, tone of voice, tipi di contenuto, ecc.) e la durata temporale a cui dovrà attenersi il piano.
Anche questo dipende dalle scelte strategiche: se l'obiettivo è avere una visione d'insieme e a lungo termine su tutti i canali, dovrai preferire un piano editoriale trimestrale o annuale, con contenuti grezzi o indicati come semplici placeholder.
Se invece desideri avere anche una visione specifica sui singoli contenuti pubblicati (ad esempio per necessità di approvazione interna), potrebbe essere meglio utilizzare dei calendari settimanali o mensili.
4. Pianifica i contenuti
Per poter risultare interessanti ai propri lettori e clienti potenziali, i contenuti da pubblicare dovranno essere pianificati con cura e per tempo.
Se ad esempio si avvicina una ricorrenza, sarà bene prevedere dei contenuti pertinenti già con qualche mese di anticipo.
Ad esempio, se hai intenzione di promuovere il tuo ecommerce di prodotti di bellezza bio con delle offerte natalizie, sarà bene organizzarle già per il mese di ottobre o novembre, iniziando a pensare ai contenuti molto tempo prima.
In questo può esserti utile un calendario di marketing, in cui sono indicate tutte le festività e le ricorrenze da integrare nel tuo calendario editoriale.
I contenuti così pianificati e programmati potranno poi essere pubblicati in modo manuale dagli addetti ai lavori oppure in modo automatico tramite software appositi. Te ne parliamo in modo più approfondito più avanti.
5. Crea contenuti di valore
Quest’ultimo punto è estremamente importante: la creazione di contenuti che siano oggettivamente di valore è alla base della realizzazione di un piano editoriale di successo. Non è sufficiente postare delle belle foto e delle grafiche elaborate o utilizzare un linguaggio diverso per ogni piattaforma; devi chiederti di cosa ha bisogno la tua clientela e proporre contenuti che soddisfino non solo le necessità dei clienti (che siano di approfondimento, svago, confronto o quant’altro), ma anche quelle dell'azienda.
6. Monitora i risultati
Monitorare e analizzare i risultati è uno step fondamentale, perché consente di adattare il piano editoriale successivo si conseguenza. Al termine di un ciclo, infatti, ne segue sempre un altro, per cui le informazioni raccolte dopo la pubblicazione di un piano editoriale andranno a influenzare le scelte messe in campo per quello successivo, in un circolo virtuoso continuo.
Piano editoriale: esempio e template
Come abbiamo visto, un piano editoriale è un elemento molto variegato che può strutturarsi in tanti modi. Non è facile fornire un unico template di piano editoriale che vada bene per tutti i canali e per tutte le strategie, poiché la sua struttura dipenderà dalle decisioni che prendi negli step che abbiamo appena delineato.
La cosa migliore probabilmente è avere come punto di partenza un piano editoriale social generale che prenda in considerazione tutti i canali di comunicazione presenti per un livello di dettaglio minimo ma una visione d'insieme massima e poi, successivamente, utilizzare uno strumento di pubblicazione come quelli che vedremo in basso per creare il calendario editoriale vero e proprio, con tanto di pubblicazione automatizzata.
Ecco quindi un template di piano editoriale social trimestrale, adatto appunto a ottenere una visione d'insieme ampia e completa:
Esempio di piano editoriale Instagram e Facebook
In un piano editoriale per Instagram, Facebook e in generale per i social, oltre alle varie informazioni quali data, orario, testo, ecc., sarà necessario fare particolare attenzione al contenuto visivo da pubblicare.
In generale, per un piano editoriale per Instagram e Facebook sarà necessario considerare:
- L’importanza delle immagini
In un social che vive di immagini non è pensabile postarne una di scarsa qualità, soprattutto se è a partire da questa che poi i follower potranno acquistare i prodotti o i servizi.
- Gli hashtag e gli elementi distintivi del social
Un elemento tipico e indispensabile per Instagram sono ad esempio gli hashtag, che raggruppano tutti i contenuti relativi a un determinato argomento. Facebook invece non ne prevede l’utilizzo; o meglio, di certo non sono banditi, ma nemmeno indispensabili, quindi potrai trascurarli nella stesura del tuo piano editoriale.
- Le Storie nel piano editoriale social
Le Instagram Stories sono un elemento imprescindibile da includere assolutamente nel tuo piano editoriale. Le statistiche Instagram ce lo confermano: le storie vengono visualizzate ogni giorno da oltre 500 milioni di utenti. Per uniformarsi, anche Facebook ha offerto la possibilità ai suoi utenti di pubblicare storie; le loro funzionalità sono più o meno le stesse e altrettanto utili per raggiungere i follower. Inoltre forniscono informazioni interessanti nella sezione Insights.
- Nel piano editoriale per Instagram conta anche il feed
Come abbiamo già accennato precedentemente, per Instagram è importante anche cercare di creare un feed omogeneo che abbia, ad esempio, foto con colori simili o che sfumano gradualmente dall’una all’altra; insomma, un feed dall’aspetto armonioso che trasmetta un’immagine di professionalità, del profilo e dell’azienda. Per ottenere questo effetto è necessario programmare i post con anticipo e selezionare con cura le foto da pubblicare, specialmente il loro ordine. Questo tipo di visione grafica dei contenuti programmati la puoi ottenere utilizzando strumenti di pubblicazione come Later, con la sua la funzionalità Preview.
- Caption e testi nel piano editoriale
Infine, cerca di inserire nel tuo piano editoriale per Instagram e Facebook le caption, ovvero le didascalie alle foto, della cui lunghezza ideale abbiamo parlato poco sopra e che comunque limitano il copywriter a un massimo di 2200 caratteri. Per Facebook non c'è un limite specifico, ma si consiglia comunque di seguire la regola dei post brevi.
È chiaro, quindi, che nella stesura del piano editoriale per Instagram e Facebook si dovranno prevedere degli spazi adeguati a ospitare:
- Data (e ora) di pubblicazione;
- Social network;
- Tipo di contenuto (foto, video, carosello, story, ecc);
- Testo di accompagnamento (caption);
- Contenuto visivo: questo potrà essere solo descritto, oppure inserito direttamente nel foglio di lavoro;
- Eventuali link esterni;
- Eventuali altri elementi caratteristici del social network specifico (hashtag, tag, ecc);
- Note e commenti per gli addetti ai lavori.
Piano editoriale per blog: esempio
Il piano editoriale per il blog potrebbe essere per certi versi rispetto a quello per i social, ma per altri aspetti invece è più semplice.
Su questo tipo di piattaforma, infatti, vengono inseriti contenuti che spesso vengono anche ripresi dai social, ma sul blog appariranno in forma più completa e approfondita. Per questo, all’interno del piano editoriale per blog può essere interessante prevedere anche delle sezioni in cui segnalare se il contenuto è stato condiviso su tutti i canali e quando.
Una delle sfide di un blog è la creazione di contenuti di valore che siano completi e interessanti, ma che rispettino anche le regole della SEO (Search Engine Optimization) per il posizionamento sui motori di ricerca. Per riuscirci è necessario effettuare una ricerca delle keyword, che dovrà essere inclusa nel piano editoriale del blog per guidare il lavoro del content writer. Sarà uno strumento fondamentale per pensare in tempo utile quali argomenti trattare e quali parole chiave utilizzare.
Un buon piano editoriale per blog comprenderà quindi vari elementi come:
- Data di pubblicazione
- Blog/YouTube
- Autore
- Titolo SEO
- Keyword primaria
- Volume
- Keyword secondarie
- Competitor
- Condiviso sui social?
Tutte queste considerazioni valgono anche per il piano editoriale per YouTube, dato che anche i contenuti video della celebre piattaforma di streaming sono governati da logiche SEO. Inoltre, è possibile realizzare video a partire dagli articoli e viceversa.
Gli strumenti per creare un piano editoriale
Come abbiamo visto, ci sono davvero tanti modi per gestire un piano editoriale e organizzare il calendario: si va dal semplice foglio di calcolo Excel, facilmente personalizzabile, a software gratuiti o a pagamento in grado di programmare la pubblicazione anche su più social.
Vediamone alcuni:
Piano editoriale Facebook su Excel
Il metodo più semplice, ma non meno efficace, è quello del piano editoriale su foglio di calcolo Excel. Il vantaggio di questo strumento è la personalizzazione, lo svantaggio è che non c’è niente di automatizzato.
Immaginiamo, come abbiamo già fatto, che tu abbia un social che si occupa di prodotti bio. Quello che trovi qui in basso potrebbe essere un template plausibile di piano editoriale Facebook su Excel.
Per il piano editoriale per Instagram, il template potrà essere simile, ma sarà necessario avere maggiore dimestichezza con i software per poter inserire eventualmente anche le immagini, così da gestire tutto da un unico posto.
Un piano editoriale con Google Calendar
Un’altra opzione interessante potrebbe essere Google Calendar. Essendo già in formato di calendario suddiviso in giorni, settimane e mesi, è in grado di offrire una gestione semplice e immediata del piano editoriale. Tra i suoi vantaggi c’è la possibilità di inserire allegati, assegnare persone e distinguere i diversi eventi con vari colori e che è sufficiente avere un account Google perché tutti vi possano accedere. D'altro canto, però, non è certo lo strumento più veloce e snello per questo genere di attività.
Trello per la gestione del piano editoriale
Un programma interessante per la gestione del piano editoriale è Trello, che abbiamo già menzionato, un software gestionale online per la produttività strutturato in bacheche, liste e schede, che consente di gestire al meglio l’ordine dei contenuti per la pubblicazione.
Inoltre, con il power-up calendario è possibile avere una visione d’insieme di tutte le scadenze.
Il vantaggio più grande di Trello per il piano editoriale è che è uno strumento avanzato, che permette di assegnare le schede a diverse persone, creare checklist, inserire date di scadenza e ricevere promemoria, allegare immagini, video, e così via.
Insomma, uno strumento davvero versatile, ma a cui manca ancora qualcosa: la possibilità di pubblicare automaticamente.
PostPickr per la gestione del piano editoriale made in Italy
PostPickr è un software gestionale tutto italiano in grado di gestire più social contemporaneamente, programmare e pubblicare automaticamente i post e analizzare i risultati.
Oltre al vantaggio della gestione social simultanea, prevede la possibilità di selezionare le fonti e monitorare la concorrenza, nonché di organizzare i contenuti in modo intelligente.
Piano editoriale Instagram con Later
Un altro software molto utilizzato per la creazione di un piano e di un calendario editoriale per Instagram con pubblicazione automatica dei post è Later.
Come anticipato, il grosso vantaggio di questa piattaforma è di essere Instagram-first e, quindi, di concentrare in un solo programma moltissimi vantaggi correlati a questo social, come la possibilità di aggiungere ai post il LinkInBio (un sistema proprietario che permette di visualizzare le immagini del feed sotto forma di contenuto cliccabile dal link presente nella biografia) e lo strumento Preview, per monitorare l'omogeneità del feed.
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Piano editoriale: domande frequenti
Come si crea un piano editoriale?
I 5 step per creare un buon piano editoriale sono:
- Selezionare i canali di comunicazione per i quali si intendono pianificare i contenuti;
- Definire lo strumento con cui creare il piano editoriale;
- Definire la content strategy (obiettivi, tone of voice, tipi di contenuto, ecc.) e la durata temporale a cui dovrà attenersi il piano;
- Creare contenuti di valore per ciascun canale;
- Monitorare e analizzare i risultati, per adattare di conseguenza il piano editoriale successivo.
Quali sono gli obiettivi di un piano editoriale?
Per realizzare contenuti di valore è indispensabile avere una strategia inclusiva che tenga conto non solo degli obiettivi aziendali, ma anche dei contenuti pubblicati dai concorrenti nel proprio settore; inoltre, deve sempre fare riferimento a ciò che interessa il pubblico di destinazione e alle caratteristiche del canale di comunicazione specifico. La realizzazione di contenuti di valore passa quindi inevitabilmente da un piano editoriale, su qualunque canale.
Come definire una linea editoriale?
La linea editoriale è la linfa vitale del piano editoriale, è l'insieme di tone of voice, tipologia di contenuti accettati, valori promossi e caratteristiche distintive che contraddistinguono tutti i contenuti pubblicati.
Esistono dei software per creare e gestire un piano editoriale?
Sì, esistono vari software utili per creare un piano editoriale e programmare le pubblicazioni anche su più social, con piani sia gratuiti che a pagamento. Tra i più funzionali troviamo:
- Trello
- PostPickr
- Later
Cosa dovrebbe contenere un calendario editoriale per social media?
- Categoria di contenuti
- Canale
- Formato dei contenuti
- Copy dei post
- File delle immagini
- Obiettivo
- Data/ora di pubblicazione