In questo momento c'è molta confusione sul tema della compensazione delle emissioni di carbonio. I “carbon offset” suscitano numerosi consensi e altrettante polemiche nell’ambito della lotta al cambiamento climatico.
Shopify di recente ha messo a disposizione dei merchant e dei loro clienti alcune opzioni per compensare le emissioni di CO2 derivanti dalla consegna degli ordini:
- Offset: App di Shopify tramite cui i merchant possono scegliere di compensare le emissioni di tutte le loro spedizioni.
- Shop: Per ogni acquisto effettuato tramite Shop Pay, Shopify provvede a compensare la totalità delle emissioni di consegna.
Ma cosa sono in realtà i carbon offset? Come funzionano e come sappiamo se sono efficaci? In questo articolo vi illustreremo la nostra strategia e i nostri criteri di scelta tra i vari progetti disponibili per la compensazione delle emissioni di carbonio.
Cosa sono i carbon offset?
Immaginate di combinare un guaio, ad esempio, di rovesciare un barattolo di vernice. Non sapete come pulire o non volete occuparvene. Così, anziché provvedere, pagate qualcuno perché pulisca la vernice rovesciata da un altro barattolo, oppure perché eviti che un altro barattolo di vernice venga rovesciato. Insomma, la vostra vernice resta lì. Ma il numero di barattoli di vernice rovesciati nel mondo resta invariato rispetto a prima che voi combinaste quel guaio. È così che funziona la compensazione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) che rilasciamo nell'atmosfera.
Fortunatamente, l’analogia che abbiamo fatto è approssimativa. Nell’esempio del barattolo, continuereste a vedere la vernice che avete rovesciato, senza notare alcun beneficio dopo la “pulizia remota”. Diverso è estrarre il carbonio dall'atmosfera: ovunque avvenga, è un fatto vantaggioso per l'intero pianeta.
Persone, aziende e istituzioni possono calcolare le quantità di carbonio emesse con le attività quotidiane e pagare per eliminare o prevenire emissioni di CO2 di pari quantità.
I carbon offset si vendono per tonnellata di CO2. La fascia di prezzo varia enormemente: si parte da pochi euro e si arriva a centinaia di euro per tonnellata metrica. Tutto dipende dalle dimensioni del progetto di compensazione, dalla tecnologia utilizzata e dal paese dove è implementata.
Gli offset non sono la soluzione perfetta, ma rappresentano uno strumento necessario.
Avete probabilmente sentito delle critiche sulle compensazioni, del tipo:
- “Si limitano a dare un'assoluzione senza frenare i comportamenti che causano le emissioni”.
- “È difficile validare e quantificare l'impatto delle compensazioni di carbonio”.
O avrete sentito le seguenti obiezioni:
- Esistono soggetti scorretti che sfruttano il sistema, creando più emissioni di gas a effetto serra del necessario al solo scopo di guadagnare soldi per arginarle.
- Esiste una vasta gamma di prezzi per le varie compensazioni di carbonio. Molte sono costosissime, il che le rende un'opzione impercorribile. Altre sono estremamente economiche, ma possono davvero essere efficaci a un prezzo così basso?
Gli offset non sono la soluzione perfetta, ma rappresentano uno strumento necessario. Almeno finché non svilupperemo una tecnologia migliore per ridurre le emissioni.
Perché Shopify acquista i carbon offset
Shopify ha adottato i carbon offset come tattica che fa parte di una strategia più ampia:
- Ridurre il più possibile le emissioni dirette.
- Compensare tutte le altre emissioni.
Le compensazioni non sostituiscono l'adozione di azioni per ridurre la nostra impronta di carbonio. Al contrario sono l'estrema ratio per compensare le emissioni che attualmente non possiamo evitare.
Le operazioni commerciali e la piattaforma di Shopify sono a zero emissioni di CO2. Adottiamo misure per ridurre le nostre emissioni creando uffici green e prestando attenzione alla nostra impronta ecologica. In aggiunta, paghiamo per compensare le emissioni derivanti dall’energia impiegata dai nostri uffici, data center, personale e per i viaggi d'affari.
Ma la nostra responsabilità va al di là di questo. Shop e Offset ci permettono di offrire compensazioni delle emissioni di carbonio a merchant e acquirenti sulla nostra piattaforma. Questa è la magia di operare tramite una piattaforma. Siamo in grado di raggiungere i merchant di tutto il mondo che utilizzano Shopify (oltre un milione) e le centinaia di milioni di acquirenti che acquistano da loro.
Il rovescio della medaglia è che la nostra piattaforma consente molte emissioni di carbonio — per via della consegna degli ordini in tutto il mondo.
L'impatto del commercio sulle emissioni di carbonio
L'anno scorso, i merchant di Shopify hanno spedito 1,1 miliardi di ordini che hanno viaggiato per oltre un trilione di chilometri. È una distanza enorme, talmente grande che è anche difficile da immaginare. Equivale a fare il giro della terra per 25 milioni di volte; o a compiere 100 volte il tragitto dal sole al pianeta più lontano del nostro sistema solare, Nettuno.
Una nota importante: non siamo completamente sicuri della distanza media di una spedizione. Ci siamo attenuti a una stima piuttosto prudente di 1000 km per spedizione. Va detto che, nonostante le distanze percorse siano così lunghe, la catena di fornitura globale è davvero efficiente. Una spedizione che viaggia per 2000 km, dal Texas a New York, produce all'incirca la stessa quantità di emissioni di un'auto media che percorre tre chilometri. Comunque, non si può ignorare l’entità della distanza di un trilione di chilometri e della quantità di carbonio emessa lungo il percorso.
Per ogni pacco spedito, viene immesso nell'atmosfera circa un kg di carbonio.
Il calcolo è approssimativo; il nostro team informatico è giunto a una stima del genere sulla base di fattori come la distanza media del tragitto, la modalità di spedizione e il peso del pacco.
Che significa? Un kg di carbonio equivale a lasciare accesa una lampadina da 43 watt per un giorno e mezzo. Rappresenta un problema, considerando le proporzioni del fenomeno nel nostro caso. Oltre un miliardo di spedizioni è come accendere un miliardo di lampadine l’anno.
Noi non ignoriamo questi effetti negativi, e ci impegniamo per compensarli.
Come abbiamo scelto il nostro fornitore di carbon offset?
Esistono tantissimi tipi di compensazioni per le emissioni di carbonio, e ciascuna utilizza metodi e tecnologie diverse. La scelta è difficile. Alcuni progetti prevedono l'immagazzinamento del carbonio in serbatoi a lungo termine come alberi, suolo o paludi. Altri progetti prevedono la riduzione delle emissioni in luoghi come discariche, fattorie o impianti produttivi. Altri ancora sono talmente oscuri che è difficile coglierne il senso.
Eravamo consapevoli di dover lavorare con un'azienda che soddisfacesse vari nostri obiettivi. Ma soprattutto, sapevamo che questa azienda avrebbe dovuto tenere in considerazione alcuni principi chiave:
- Addizionalità: La compensazione del carbonio deve portare a una riduzione delle emissioni di CO2 che altrimenti non avverrebbe. Ciò significa, ad esempio, non investire in parchi nazionali già protetti.
- Permanenza: Non può trattarsi di una soluzione a breve termine. Il carbonio sequestrato e indicato come offset deve restare immagazzinato per sempre, o almeno per un periodo di tempo davvero lungo.
- Niente doppi conteggi: Le compensazioni contano una volta sola. Non si può registrare più volte il loro impatto.
- Monitoraggio e verifica: Un progetto di compensazione che sia serio deve fare ciò che promette e il risultato deve essere verificabile.
- Scalabilità: Abbiamo voluto investire in progetti scalabili e con risultati rapidi, che non implicassero processi manuali e dispendiosi quanto a tempo e risorse.
Shopify ha scelto di acquistare i carbon offset da Pachama
Al di là di questi criteri volevamo una soluzione che fosse in linea con la nostra mission aziendale.
Crediamo che i problemi si possano risolvere con la tecnologia. Inoltre, siamo convinti che l'imprenditorialità sia una delle forme più potenti per esprimersi e che non ci sia persona migliore per gestire un'azienda di chi è spinto dalla passione per ciò che fa. Sembrano luoghi comuni, ma non lo sono.
Il nostro team ha utilizzato questi criteri per valutare diverse aziende che operano efficacemente. Ne stiamo ancora valutando molte. Ma alla fine Shopify ha scelto di acquistare da Pachama i carbon offset per le app Shop e Offset.
Volevamo una soluzione che fosse in linea con la mission della nostra azienda.
La nostra scelta è stata dettata da una serie di motivi. Innanzitutto Pachama usa la tecnologia in modo particolare, massimizzando il denaro effettivamente impiegato nei propri progetti di compensazione.
Alcuni fattori sembravano sconsigliare questa decisione. Pachama ha un team di 10 persone ed è una startup. Inoltre, al momento è il nostro unico fornitore di compensazioni per Offset e Shop; e molti saggiamente ci suggerirebbero di diversificare i nostri carbon offset (continuate a seguirci…). Ma Pachama si è distinta ai nostri occhi per essere un’azienda con spirito imprenditoriale e basata sulla tecnologia. Il fatto che il team sia piccolo significa che lavora in modo agile; e che ogni elemento al suo interno ha qualità apprezzabili.
La storia di Pachama
Il CEO di Pachama, Diego Saez-Gil, è nato nel nord dell'Argentina, ai piedi della foresta pluviale amazzonica. È cresciuto circondato da alberi e montagne. Dopo la laurea si è trasferito negli Stati Uniti e ha deciso di diventare imprenditore.
Ha lanciato due aziende. La prima era un'app per prenotare ostelli, strumento che avrebbe voluto avere quando viaggiava con lo zaino in spalla; alla fine ha venduto l'app a Flight Centre. La seconda si chiamava Bluesmart e produceva valigie tracciabili con il GPS; l'idea gli venne dopo aver perso i bagagli pieni di regali per familiari e amici.
Dopo una campagna di crowdfunding per lanciare l’attività, Diego ha aperto un negozio Shopify per vendere le valigie con GPS.
All’epoca delle esplosioni dei telefoni Samsung, sono state imposte restrizioni per le batterie agli ioni di litio sugli aerei. Anche le valigie di Diego erano alimentate a batteria, così non potevano volare. È stato un periodo difficile. Ma Diego ha venduto la proprietà intellettuale dell'azienda a Travelpro. Poi ha deciso che era giunto il momento di affrontare una nuova sfida.
Pachama è la forma abbreviata di Pachamama, la dea della Terra.
Diego si è preso un anno sabbatico e si è messo in viaggio con i suoi due fratelli. Ha guidato attraverso la foresta pluviale dalla sua casa in Argentina fino al Perù. L'Amazzonia era incredibile, racconta, ma è stato straziante vedere la deforestazione che avveniva ai suoi confini. Interi ecosistemi stavano scomparendo dal pianeta. È stato allora che ha stabilito quale sarebbe stato il suo prossimo progetto.
Aveva letto che le foreste assorbono ogni anno il 30% delle emissioni umane di CO2 — eppure continuiamo ad abbattere gli alberi. Vista la sua esperienza nelle aziende tecnologiche, ha deciso di sfruttare la tecnologia per contribuire a risolvere questo problema.
Diego ha scelto il nome Pachama come forma abbreviata di Pachamama, la dea della Terra adorata dai popoli indigeni dell'Argentina. Queste persone credono che la Terra sia viva e che dobbiamo onorarla e proteggerla.
Come Pachama usa la tecnologia per massimizzare gli offset
Da sempre, la misurazione delle compensazioni di carbonio legate alla forestazione è stata un'operazione interamente manuale. Occorre inviare persone nella foresta per prelevare dei campioni di terreno, contare gli alberi, misurarli con il metro, e verificare quanto carbonio c'è effettivamente in quella foresta. È un’operazione costosa, lenta e soggetta a errori. Inoltre un’azienda deve provvedere a questo solo una volta ogni cinque anni per avere diritto alla certificazione; quindi i dati raccolti diventano ben presto obsoleti. Il processo di certificazione con verifica manuale può costare centinaia di migliaia di dollari a causa di tutta la forza lavoro necessaria.
Ma oggi abbiamo una miriade di satelliti che scattano quasi costantemente foto della terra sottostante. Abbiamo il machine learning e l'intelligenza artificiale che possono aiutare a elaborare tutte queste immagini, sviluppando algoritmi per stimare la quantità di carbonio in una data area. Esistono anche tecnologie come il LIDAR, in grado di compiere rilevazioni misurando le distanze con impulsi laser che scansionano tridimensionalmente l’ambiente. E non dimentichiamoci dei droni che ora possono percorrere in volo distanze lunghissime.
“Il nostro obiettivo era riunire tutte queste nuove tecnologie e impiegarle per rendere il settore più efficiente, trasparente e credibile”, spiega Diego.
Da questo siamo attratti: dagli imprenditori entusiasti che sfruttano le tecnologie più avanzate per superare problemi finora irrisolti.
L'approccio diversificato di Pachama
Invece di sostenere un solo progetto di forestazione, Pachama sta implementando un approccio diversificato. Mette a disposizione un marketplace con più progetti di ogni parte del mondo tra cui è possibile scegliere.
Da questo siamo attratti: dagli imprenditori entusiasti che sfruttano le tecnologie più avanzate per superare problemi finora irrisolti.
“Stiamo costruendo una piattaforma online”, afferma Diego. “Allo stesso modo in cui Shopify sta rendendo più democratico l'ecommerce, noi vogliamo rendere più democratico l’accesso di silvicoltori e agricoltori alle aziende e alle persone che provvedono a compensare le emissioni di carbonio. Solo così il fenomeno potrà ridimensionarsi”.
Pachama spera che sorgano migliaia di nuovi progetti per la protezione delle foreste in tutto il pianeta. E ha l’obiettivo di diventare il loro connettore.
Gli alberi non sono la soluzione perfetta. Possono essere bruciati, rasi al suolo o infestati da parassiti. C'è un ampio margine di errore nel calcolo del numero totale di alberi in un'area protetta. Inoltre alcuni studi dimostrano che le foreste stanno perdendo la loro capacità di assorbire il carbonio a causa della siccità e dell'innalzamento delle temperature.
Ma innegabilmente, preservare le foreste esistenti e aggiungere altri alberi è un bene per il nostro pianeta. Le foreste danno da vivere ad agricoltori e proprietari terrieri di tutto il mondo. E la loro esistenza assicura che tutti gli esseri viventi al loro interno continuino ad avere una casa.
L'anatomia di un offset
Finora abbiamo scelto due progetti di forestazione con Pachama — uno per la nostra app Offset e uno per Shop.
I commercianti che utilizzano la nostra app Offset investiranno nel Jari Pará Forest Conservation Project per la foresta pluviale amazzonica. Questo progetto riguarda 496.988 ettari della foresta tropicale in Brasile. Si tratta di un'area grande quanto lo stato del Delaware, che protegge oltre 2.400 specie di flora e fauna al suo interno.
Quando effettuate un acquisto utilizzando Shop Pay, Shopify compensa le emissioni della spedizione mediante il Brazil Nut Concession Forest Conservation Project. Si tratta di un progetto che protegge oltre 291.566 ettari di foresta tropicale in Perù; previene 14,5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Vi aderiscono 143 appezzamenti di terreno gestiti da 377 coltivatori di noci del Brasile.
Entrambi i progetti hanno la certificazione Verified Carbon Standard. E saranno monitorati da Pachama attraverso le sue tecnologie di machine learning, foto satellitari e monitoraggio remoto.
Il nostro prezzo per tonnellata di carbon offset copre i costi per:
- Proteggere la foresta esistente.
- Aumentare la biomassa attraverso pratiche di gestione forestale ottimizzate.
- Verificare l'avanzamento del progetto.
Ma cerchiamo di essere più precisi sulla destinazione di questi soldi. In fin dei conti, Pachama è un’attività commerciale.
Di ogni dollaro investito da Shopify:
- 20 centesimi vanno a Pachama a titolo di commissioni
- e 80 centesimi vanno direttamente ai suoi progetti di forestazione — più specificamente, alle persone che possiedono la terra e che si occupano di proteggere gli alberi.
Il 20% spettante a Pachama è ripartito tra vari costi, che includono:
- Pagamento delle foto e dei dati satellitari (di Planet e Maxar).
- Verifica iniziale della qualità dei progetti e continuo monitoraggio successivo.
- Ricerca e sviluppo. Pachama ha un team di ricercatori, analisti e ingegneri che lavorano per perfezionare i processi sopra menzionati e sviluppare nuove tecnologie per misurare la biomassa di carbonio dei terreni forestali.
- Creazione di pagine di impatto personalizzate.
- Retribuzione del personale.
Il restante 80% assegnato ai progetti viene suddiviso in misura che varia caso per caso.
A titolo di esempio, ecco la ripartizione dei costi operativi annuali di un progetto anonimizzato:
Le entrate generate da un progetto come questo dipendono dalla sua portata, dal numero di crediti in vendita e dal prezzo richiesto. C'è un grande costo iniziale da sostenere per il lancio e la verifica di qualsiasi progetto. Inoltre ci sono notevoli spese per il monitoraggio costante. Una grossa parte del profitto trattenuto dallo sviluppatore del progetto viene accantonata per la verifica periodica esterna e la revisione contabile. (La misura di questo accantonamento varia a seconda delle dimensioni del progetto e dell'ubicazione). Il resto viene suddiviso tra sviluppatore del progetto e proprietari terrieri.
Perché proteggere le foreste esistenti anziché piantare nuovi alberi?
La risposta in breve è che entrambe le azioni sono essenziali, e noi le stiamo svolgendo entrambe. C'è stata un'attenzione globale verso la piantumazione di alberi. Basti pensare all'iniziativa Trillion Trees. O all'impegno del CEO di Shopify Tobi Lütke di piantare 1.000.001 alberi. Ma è incredibilmente importante proteggere anche le foreste che esistono da molto tempo. I nuovi alberi impiegano anni per sviluppare le loro capacità di assorbimento del carbonio, mentre le foreste secolari già svolgono questo lavoro.
Non solo, ma le foreste amazzoniche esistenti ospitano il 10% di tutte le specie conosciute al mondo; includono oltre 2,5 milioni e mezzo di specie solo parlando degli insetti e 40.000 piante diverse, molte delle quali servono a produrre farmaci essenziali. Proteggere le foreste esistenti significa anche preservare questi ecosistemi e supportare le comunità locali.
Purtroppo, il bracconaggio illegale di legname della foresta pluviale sta portando alla deforestazione a un ritmo di tre campi da calcio al minuto. Abbiamo già perso circa il 17% dell'intera foresta, e progetti come questi cercano di rallentare e prevenire tale perdita.
I carbon offset non sono la soluzione al cambiamento climatico
I carbon offset da soli non risolveranno il problema del riscaldamento globale. Neanche lontanamente. Investendo su di essi non salviamo il pianeta. Ma almeno riduciamo la quantità di carbonio complessivamente emessa. Se un numero maggiore di persone investisse nei carbon offset, gli obiettivi climatici globali sarebbero molto più facili da raggiungere.
Sul nostro pianeta ci sono un miliardo di ettari di terra dove potremmo piantare alberi senza influire sull'agricoltura. Secondo uno studio svizzero condotto da Thomas Crowther e i suoi colleghi dell'università ETH di Zurigo, sfruttando questo spazio si potrebbero piantare 1,2 trilioni di alberi; questi sarebbero in grado di catturare più di 200 gigatoni di carbonio dall'atmosfera, cancellando un decennio dei danni che abbiamo già prodotto.
Certo non è abbastanza. Ma è un inizio. Continueremo a compensare ciò che non possiamo eliminare. E continueremo a investire in altre soluzioni, per capire quali sono le opzioni più efficaci.
Continuate a seguirci per saperne di più riguardo il Fondo per la sostenibilità di Shopify e le tecnologie per il clima su cui investiamo.
Illustrazione di Borja BonaqueArticolo originale di Courtney Symons, tradotto da Maria Teresa Cantafora.
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